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Pur facendo parte del RC di Monza Est, in qualità di triestino e frequentatore abituale del RC di Muggia durante le mie presenze nella nostra città, sono stato incaricato di redigere il resoconto della visita degli amici rotariani sloveni di Novo Mesto che, insieme al direttivo del club triestino, ho accompagnato per tutta la giornata.
Nella giornata di sabato 27 novembre, sull’altipiano soleggiato e ammantato da una magica coltre di neve, contraccambiando l’incontro avvenuto nei mesi scorsi a Novo Mesto, è stato accolto a Trieste un numeroso gruppo di soci del Rotary Club di questa città slovena - fra cui il presidente in carica e il past president - buona parte dei quali accompagnati dalle rispettive consorti, che hanno visitato la città e il territorio della provincia. L’organizzatore dell’evento è stato l’impareggiabile Boris che, vista la mia passione per l’approfondimento delle peculiarità uniche della nostra città, mi aveva chiesto tempo addietro la disponibilità ad accompagnare il gruppo durante la visita, al fine da poter trasmettere ai partecipanti notizie, informazioni e curiosità sulla storia, sulla cultura e sulle manifestazioni artistiche che hanno contraddistinto nei secoli la città di Trieste. Come potevo non dare una risposta positiva alle esigenze del direttivo, presidente in primis, di un club che ha sempre accolto con amicizia e disponibilità mia moglie ed io e a un simpatico socio del medesimo club come Boris? Nonostante fossi impegnato a Milano come docente in un seminario destinato ai collaboratori di una grande azienda industriale e commerciale, ho confermato di buon grado la mia presenza e ho partecipato, sin dall’arrivo degli amici sloveni a Fernetti, allo svolgimento della giornata, insieme a Boris, Nunzio e Giancarlo. Dopo la visita al Comune di Monrupino, accolti caldamente nella sala consiliare dal sindaco Pisani che ha illustrato le caratteristiche socio economiche e culturali del territorio, e l’escursione alla vicina rocca su cui è stata costruita l’antica chiesa dedicata alla Vergine, i partecipanti hanno potuto ammirare una casa rurale carsica, mantenuta ancora nello stile architettonico dei secoli scorsi. Il pranzo è stato servito nell’agriturismo di Samatorza gestito dalla famiglia Sbogar Gruden dove ci ha raggiunto anche il presidente Sergio Ashiku che ha dato il benvenuto agli amici sloveni. La calda atmosfera del locale e la colazione, caratterizzata da tipici buoni piatti carsici, ha agevolato un clima estremamente amichevole e di simpatia fra i convenuti. Nel pomeriggio si è unito al gruppo anche il past presidente Marco Stener ed è iniziata la visita di uno dei simboli di Trieste più conosciuti nel mondo: il castello di Miramar, assorbendo così anche la storia di una Casa regnante, quella degli Asburgo, a cui hanno appartenuto per molti secoli non solo la città e la provincia giuliana ma anche la Slovenia. Successivamente la visita della città, seppur limitata a circa un’ora e mezzo, ha consentito di far conoscere due realtà che rappresentano significativamente anche la tolleranza degli Asburgo verso le confessioni religiose differenti da quella cattolica: la chiesa Serbo ortodossa e quella Greco ortodossa. Ci siamo quindi soffermati su alcuni esempi della diffusa e importante architettura Liberty, sul ben conservato teatro Romano, sulle splendide piazze del centro, compresa quella che è il nostro vanto, essendo la più grande d’Europa affacciata direttamente sul mare, Piazza Unità d’Italia, già Piazza Grande. La giornata si è conclusa con una sosta presso il più antico Caffé di Trieste: il “Tommaseo” che mantiene la classica impronta ottocentesca.
Personalmente devo dire che ho trascorso una giornata intensa ma molto propositiva e particolarmente accattivante. Mi auguro che i medesimi sentimenti abbiano pervaso gli amici sloveni. Sento anche l’obbligo di sottolineare che ho riscontrato in essi una curiosità, un’attenzione, una disponibilità ai rapporti interpersonali e un rispetto verso gli altri veramente eccezionali. Con un po’ di presunzione, data la mia esperienza di formatore nell’area dei comportamenti relazionali fra gli individui, mi sia concesso di considerare questi aspetti come valori essenziali da utilizzare sempre nella vita.
Bernardino de Hassek
Past president RC Monza Est

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