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Donatello Cividin, il Presidente del Collegio costruttori cittadino e Socio del Rotary Club Muggia ha aperto una finestra sul complesso mondo dell’Edilizia, nel corso della conviviale interClub con la Round Table di Trieste, il 27 gennaio 2010. Da Alpino coriaceo, ha voluto subito iniziare, affrontando gli aspetti negativi dell’attività: tempistiche dilatate per l’esecuzione dei lavori, ambiente circostante all’area di cantiere polveroso, rumoroso e disagiato per la presenza di mezzi d’opera.  Le lavorazioni sono ad alto rischio, per la sicurezza degli addetti, rischio che degrada, rapidamente, fuori dai confini del cantiere, ma che può prevedere danneggiamenti minori alle costruzioni contermini, inquinamento ambientale ed acustico, modifica radicale di un territorio. Quel che è peggio e più difficile da sopportare è il sospetto continuo e costante, da parte dei detrattori e degli organi di vigilanza, di collusione con il potere politico/amministrativo di un territorio, con ostilità, più o meno accentuata, da pare dell’opinione pubblica. Ma l’Edilizia non è solo questo. Numerosi sono gli effetti positivi, a cominciare dal riuso del territorio, con “sostituzione efficiente”, riqualificazione di aree degradate, con realizzazioni per una  migliore fruibilità del territorio.  Continua

Importante sono anche l’utilizzo di nuove tecnologie, ai fini di risparmio energetico, le nuove opportunità di sviluppo, per aree, altrimenti, depresse ed l’innesco, conseguente, di iniziative imprenditoriali. Ne è la controprova il fatto che l’edilizia è, tuttora, considerata il volano principale per lo sviluppo economico. E’ utile evidenziare che, mediamente, con 1 milione di euro, investiti in Opere pubbliche, vengono impiegati circa 15 addetti per un anno che, con l’indotto, rappresentano, prudenzialmente, una ventina di famiglie, che continuano ad essere impiegate nel ciclo produttivo e che generano reddito (non andando, inoltre, ad attingere per un minimo sostentamento ad ammortizzatori sociali, sempre più depauperati). Da ultimo, non va dimenticato l’impiego di risorse finanziarie, per un opportuna sinergia con il mondo del Credito.   
Ma a popolare il mondo dell’Edilizia, è una ricca fauna di personaggi che vanno dai Costruttori a capo di imprese di grandi dimensioni o artigiane, certificate ed abituate a lavorare con trasparenza e professionalità, a Costruttori improvvisati, titolari di imprese “usa e getta”, che finiscono, il più delle volte, per danneggiare seriamente il committente.
Ed è proprio la concorrenza di fenomeni di questa portata che, poi, costringono gli organi di vigilanza ad imporre regole a tutta la categoria, regole che producono, il più delle volte, pochi risultati, nei confronti dei meno corretti, ma obbligano quelli più virtuosi a rincorrere regole il più delle volte inutili, ma regolarmente sanzionate penalmente.
Una nota positiva, in questo scenario, è costituita dalla legge 210/05, che obbliga gli “edili per caso” a rilasciare fidejussioni in cambio degli anticipi che incassano.
Ma il settore edile, dal 2008 ad oggi, sta vivendo una profonda crisi, con una riduzione degli investimenti, attorno al 20% ed una perdita di posti di lavoro, in ambito nazionale, di oltre 250.000 posti.
Le difficoltà create dalla crisi economica mondiale rendono ancora più necessaria ed impegnativa l’azione dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), della cui sezione cittadina, Donatello Cividin è Presidente.
L’ANCE rappresenta, a livello nazionale, gli imprenditori privati di ogni dimensione e forma giuridica, operanti nei settori delle opere pubbliche, dell`edilizia abitativa, commerciale, direzionale e industriale. Il sistema è costituito da 102 Associazioni territoriali e da 20 Organismi associativi regionali.  Ad essa, fanno capo circa 20.000 imprese e gestisce, per il tramite dei propri delegati e congiuntamente alle Organizzazioni sindacali: la Cassa Edile, che svolge l'attività di mutualità e assistenza in favore degli operai occupati, l’Edilmaster - la Scuola Edile - di Trieste, per la formazione di giovani, che aspirano a entrare nel settore edile, e per l’aggiornamento per operai, impiegati tecnici ed amministrativi, quadri e dirigenti delle locali imprese edili ed affini. Si occupa, inoltre, di prevenzione infortuni e tutela dell’igiene e qualità dell’ambiente di lavoro.
L’ANCE sta gestendo, in questo momento, una situazione in cui, a livello nazionale, gli occupati nelle costruzioni, di tutto il variegato comparto edile, ammontano a circa  1,2 milioni. La crisi ha prodotto una perdita, fino ad oggi, di 250 mila posti di lavoro ed altri 40 mila sono a rischio, nei prossimi mesi. Sono 8 mila le imprese che hanno chiuso, con la produzione che ha registrato una caduta media del 20%, per una perdita, complessiva, di 70 miliardi. Questi dati hanno motivato, per la prima volta, imprese e sindacati, imprenditori e muratori, a scendere in piazza, il primo dicembre scorso, per far conoscere a tutti la crisi, che sta colpendo il comparto e per rivendicare le azioni necessarie per il rilancio del settore.
Anche a Trieste la situazione non è migliore e, secondo le nostre previsioni, non sarà possibile intravvedere una ripresa, prima del 2014.
Cosa fare nel frattempo? Trieste ha una peculiarità: ogni piazza o slargo cittadino ha uno studio di fattibilità, per un parcheggio interrato od altro impiego, cosi come molti edifici pubblici oggi non utilizzati. La città ha cento cassetti per un totale di diecimila progetti: vedi nuovo fronte mare di Barcola, “Copacabana beach” sul terrapieno, cittadella finanziaria in Porto Vecchio (ex Polis), poli scolastici ed universitari, in campus, diffusi nel territorio.
Se si considera che, per ogni milione di Euro investiti, 25 persone traggono lavoro per un anno, risulta chiaro come si debba uscire dalla logica del puro esercizio di progettualità, ma si debba trovare il coraggio di passare alla fase esecutiva, creando le necessarie sinergie fra pubblico e privato, al fine di reperire le risorse indispensabili.

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