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Liliana Ulessi,  l’instancabile giornalista, organizzatrice e conduttrice di incontri e tavole rotonde con personaggi di rilievo dalle provenienze più diverse: dal teatro d’opera alla letteratura, dal cinema alla medicina, dai concorsi musicali all’attualità. Autrice di sceneggiati  radiofonici, uno su Victor De Sabata, uno dei massimi direttori d’orchestra triestino e di libri: su Fedora Barbieri, sul maestro Raffaello de Banfield, la cui prima edizione è già esaurita, il 27 febbraio 2008 è stata ospite del Rotary Club di Muggia.

Nell'occasione, la giornalista ha tratteggiato, con affetto, la figura del barone Raffaello de Banfield, della cui amicizia ella ha goduto, fino agli ultimi giorni di vita dell'illustre personaggio, ricambiata con altrettanta stima e simpatia. Dopo aver fornito alcune note biografiche, la scrittrice ha tratteggiato la personalità e l'ambiente in cui il Barone è cresciuto, con i contrasti con il padre dovuti ad un animo sensibile, poco adatto all'attività commerciale ed imprenditoriale di famiglia, troppo spesso, necessariamente, spietate, ed incline, invece, all'arte ed alla musica. Fisicamente molto somigliante al padre, si  distingueva da lui per il carattere. Il padre era sempre rimasto, nell'animo, un militare, mentre Raffaello era un musicista ed un mecenate.  Queste sue doti ed il particolare attaccamento a Trieste hanno fatto sì che il Barone de Banfield abbia speso tante energie per mantenere vivace l'attività musicale in città, fino al punto di trasformare l’ex stazione delle corriere in sala Tripcovich. Ciò ha permesso di salvare la stagione del Verdi durante la ristrutturazione del Teatro, di cui egli stesso è stato per anni il Direttore.

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