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 La conviviale del 5 marzo 2008 del Rotary Club Muggia ha avuto come illustre ospite il Dr. Franco Zigrino: Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria: "Ospedali Riuniti di Trieste" http://www.aots.sanita.fvg.it/aots/portale/welcome.asp. Nell'occasione il relatore ha illustrato i profondi e rapidi cambiamenti che il Sistema Sanitario sta vivendo, in risposta al continuo mutare delle esigenze della società. Gli straordinari progressi delle tecnologie e della medicina, l'aumento dell'età media della popolazione, la crescita delle aspettative obbligano a rivedere il sistema per rendere compatibili prestazioni richieste con risorse dedicate. In questo scenario, non sono più gli operatori ed i servizi al centro del sistema, ma il malato. Ciò significa rovesciare una delle prassi più consolidate nella realtà del passato, facendo sì che l'ospedale sia progettato, realizzato e gestito come il nodo di un network che corrisponda alle nuove esigenze del singolo cittadino. In questo contesto, il posto letto non è più il principale parametro di riferimento per il suo dimensionamento. In questa prospettiva, anche l'abbassamento della degenza media, tramite una migliore organizzazione  dei processi, contribuisce a rendere necessaria la disponibilità di un numero di posti letto più basso che in passato. 

Proprio l'obiettivo del contenimento dei costi, attraverso il contenimento del numero dei posti letto, giustifica il progetto di costruzione, in prossimità dell'ospedale, di edifici albergo-foresteria in grado di ospitare malati autosufficienti che, per motivi logistici o di opportunità, pur non bisognosi di ricovero, debbano soggiornare in vicinanza dell'Ospedale per eventuale intervento d'urgenza o per controlli e prestazioni ripetuti.  Se questi sono i criteri per la realizzazione dell'ospedale del futuro, la sua gestione deve basarsi sulla cura della preparazione professionale degli operatori, sulla capacità di collaborazione interdisciplinare, sull'uso di linee guida, di protocolli e percorsi di cura basati su prove di efficacia (EBM) certificati da enti internazionali a ciò preposti (Joint Commission International). Altrettanta attenzione deve essere posta per ottenere la massima affidabilità, per ridurre i rischi idrogeologici, sismici, elettrici, il pericolo di incendi e di infezioni. Ciò può essere ottenuto con la costante adeguata manutenzione, pulizia, sanificazione e rispetto dei flussi e dei percorsi di malati, operatori e visitatori. Altrettanta attenzione deve essere posta per ottenere la massima affidabilità, per ridurre i rischi idrogeologici, sismici, elettrici, il pericolo di incendi e di infezioni. Ciò può essere ottenuto con la costante adeguata manutenzione, pulizia, sanificazione e rispetto dei flussi e dei percorsi di malati, operatori e visitatori.  Ma l’ospedale non può garantire l’efficacia delle cure senza prevedere l’innovazione; il che significa che va previsto e perseguito il rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico ed informatico con il costante adeguamento degli edifici che devono ospitare le nuove iniziative. Ciò può essere ottenuto con la modularità ed interscambiabilità di operatori, ambienti, arredi ed apparecchiature, con il ricorso alla massima flessibilità per quanto riguarda le aree edificabili (possibili espansioni da realizzarsi in aree predisposte, già configurate ad hoc) sia per quanto riguarda gli edifici (sistemi costruttivi modulari, aree polmone libere, semifinite, collocate in punti strategici per espansioni settoriali). In questi spazi troveranno posto le attività di ricerca clinico- scientifica ed intellettuale, che costituiscono il moltiplicatore delle capacità di assistenza, stimolando la curiosità del sapere, il rinnovamento continuo e l’adeguamento allo stato dell’arte. Queste stesse risorse sono anche alla base del  continuo aggiornamento degli operatori, presupposto per l’adeguamento all’evoluzione tecnologica della medicina ed occasione e strumento per l’educazione sanitaria dei cittadini. Un ulteriore indirizzo di sviluppo è individuato nel superamento del concetto di “reparto” tradizionale, dato che le funzioni specifiche non sono più legate alle peculiarità delle singole discipline specialistiche. I processi di diagnosi e cura, per il singolo malato, dovranno, invece, seguire piani di cura integrati, possibilmente predefiniti, che intersecano le diverse “facilities”. Per queste ragioni, le degenze, le sale operatorie, i laboratori, gli ambulatori e gli altri servizi saranno il più possibile centralizzati e utilizzabili da molteplici professionalità.
Su queste basi, è fondato l’accordo di programma per il riordino della rete ospedaliera triestina, sottoscritto nel maggio 2007 tra: Regione, Provincia, Comune, Ospedali Riuniti, Burlo Garofolo ed ANAS. Questo programma porterà a realizzare, nel comprensorio di Cattinara: il nuovo Burlo, un nuovo edificio servizi, una palazzina per la Medicina Molecolare, nuove aule didattiche, oltre che la ristrutturazione dei poliambulatori e della palazzina della Direzione e la costruzione di nuovi parcheggi. Questi interventi renderanno il comprensorio di Cattinara un vero e proprio Campus Universitario. 

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