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Pier Paolo Battaglini, neurofisiologo, è professore ordinario di Fisiologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste, direttore della Scuola di Dottorato in Neuroscienze e Scienze Cognitive dell’Università di Trieste. E’ stato presidente del Corso di Studi in Biotecnologie dell'Università di Trieste per due mandati. Conduce ricerca nel campo della neurofisiologia dei processi di integrazione visuomotoria. L’attività scientifica è prevalentemente volta ad indagare i meccanismi neurofisiologici che stanno alla base della capacità di interagire con lo spazio circostante. Questo è il curriculum di alto valore scientifico del relatore della conviviale del 20 gennaio, svoltasi nell’insolita cornice della trattoria da Mario di Draga sant’Elia.
Il cervello è l’organo che, dopo la vita fetale,  completa per primo la maturazione, raggiungendo precocemente le dimensioni e il peso di quello adulto. Diversamente che negli altri organi, però, dopo la nascita, il numero delle cellule caratteristiche del cervello, i neuroni, rimane quasi costante. Le dimensioni del cervello, invece, continuano a crescere, anche se proporzionalmente meno, rispetto alle altre parti del corpo. Sono i prolungamenti dei neuroni e le loro connessioni (sinapsi) ad aumentare enormemente.

Aumenta anche il numero di cellule non nervose, la glia, che diventeranno 10 volte più numerose dei neuroni. Queste cellule hanno il compito fondamentale di deporre intorno ai neuroni una guaina isolante, la mielina, favorendone il mantenimento e l’isolamento elettrico. Tutto questo si verifica per ragioni biologiche: sono ormoni e una quantità di altre molecole a determinare questa crescita, ma non solo. Alla nascita, la quantità di esperienze cui un soggetto è sottoposto aumenta drammaticamente. Alcune reti neuroniche si attivano maggiormente e diventano più forti, dando origine a connessioni sempre più numerose e articolate. C’è una esplosione di connessioni, nei primi anni di vita, ma il processo poi si arresta e si inverte.
All’età di 3 anni, ogni neurone ha circa 10.000 sinapsi, ma quelle poco o non attive, verranno poi eliminate, un processo che gli scienziati chiamano “potatura”.
Il cervello, inoltre, non cresce uniformemente. Dopo la nascita, parti diverse maturano in tempi diversi, a seconda di fattori endogeni e per le necessità imposte dal mondo esterno.
Lo sviluppo, non più basato sull’aumento del numero dei neuroni, ma sulla mielinizzazione ed entità delle connessioni, continua ancora nell’infanzia, nella pubertà e nella adolescenza. Intorno ai 3-6 anni, i lobi frontali, la parte più anteriore del cervello, vanno incontro ad una rapida mielinizzazione, grazie alla quale i neuroni vengono sempre meglio isolati elettricamente gli uni dagli altri. Ciò ne migliora la comunicazione, aiutando il bambino a sviluppare, fra l’altro, le proprie capacità attentive e quelle motorie. Fra i 7 e 15 anni, quando il cervello attraversa le fasi della pubertà e della adolescenza, sottostà ad una nuova spinta maturativa, che, questa volta, riguarda, prevalentemente i lobi parietali, la parte centrale della corteccia cerebrale. Le maggiori ricadute si hanno sulle attitudini linguistiche e matematiche. Infine, fra i 16 e i 20 anni, si completa la maturazione del cervello con un ultimo interessamento dei lobi frontali, con ripercussioni sul carattere e sulla personalità, che sono alla base di nuovi modi di pensare, di comportarsi e di guardare alla vita in generale.
L’adolescenza porta infatti a un cambiamento dell’equilibrio fra i sistemi cerebrali coinvolti nelle emozioni e nella loro regolazione, spingendo alla ricerca della novità, del rischio e a una maggiore propensione alla vita di gruppo con i coetanei. Questi comportamenti, peraltro comuni in tutti gli animali sociali, incoraggiano ad allontanarsi dal conforto e dalla sicurezza della famiglia per esplorare nuovi ambienti e cercare nuove compagnie. Questo comportamento, che è potenzialmente mirato allo sviluppo delle capacità adattative, può però anche essere profondamente rischioso, specialmente quando sottoposto alle tentazioni moderne, quali il facile accesso alle sostanze di abuso, la disponibilità di veicoli molto veloci o di armi di varia natura.

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