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L’avventura di un giovane imprenditore, alla conquista di due mondi (il latino americano e l’europeo), ricorrendo ad un mezzo infallibile: prendere gli uomini per la gola,  è stata l’argomento della conviviale del 24 febbraio. Gianluca Franzoni, alias Mack Domori, fondatore e presidente della DOMORI S.r.l., azienda produttrice di cioccolato per palati raffinati è stato ospite del Club, insieme all’ex Presidente della regione Riccardo Illy, attualmente presidente del Gruppo illy Spa, che, dal 2006, controlla la DOMORI. Il dr. Franzoni ha illustrato il percorso che lo ha portato a capo di una azienda, che si sta imponendo nel mondo, per la qualità del cioccolato che produce. L’idea di partenza è, apparentemente, semplice: conquistare il mercato, con un prodotto di eccellenza. Tuttavia, fornire un prodotto di eccellenza non basta, se il consumatore non sa apprezzare l’eccellenza. Ecco allora l’idea vincente, combinare l’alta qualità del prodotto con una campagna di educazione alla degustazione dell’alimento, finalizzata a magnificare le peculiarità del prodotto. Circondandosi di giovani capaci, cui il dr. Franzoni ha saputo trasmettere un entusiasmo contagioso, la DOMORI è stata capace di valorizzare tutta la filiera della produzione del cioccolato, contribuendo a modificare profondamente le abitudini del consumatore, educandolo, progressivamente, a riconoscere ed apprezzare le qualità del cioccolato, usando tutti e cinque i sensi.

Dalla disponibilità sul mercato di due soli tipi di cioccolato: quello al latte e quello fondente, si è passati, con l’inizio della attività della DOMORI, ad un prodotto, in cui le miscele di cioccolato sono molteplici e con caratteristiche aromatiche multiple. Per ottenere questo risultato, l’Azienda ha deciso di dedicarsi a tutte le fasi del processo di produzione, dalla scelta dei semi di pianta di cacao da fare crescere, nelle piantagioni del centro e sud America, alla miscela di aromi e di dosi diverse di cioccolato, fino al cioccolato 100%, la cui commestibilità è consentita dall'aroma e dall’elevatissima qualità del prodotto. Invenzione di Domori, un mix di piante nobili, tecnica di fermentazione e metodo di trasformazione. E’ tale il grado di perfezionamento delle tecniche di coltivazione, fermentazione, essicazione e tostatura, che la qualità del prodotto permette la commercializzazione e la degustazione anche delle fave intere di cacao, tostate e sgusciate.
Tesa alla soddisfazione di un consumatore colto ed esigente, la produzione di Domori include linee diverse di prodotti (Blend, Single Origins, Criollo, Gianduja e D-Fusion), ottenute facendo incontrare la perfezione del cacao nobile con un ricercato ingrediente, per una fusione sorprendente.
Ecco allora spiegato, come nello stabilimento di Torino venga prodotta la linea gianduia, combinando il cioccolato americano con le nocciole piemontesi. Ma altri ingredienti, quali la mandorla di Avola, lo zenzero agrumato, la menta selvatica del Marocco, il  pepe rosa, la cannella, il macis, il peperoncino piccante indiano ed altri ingredienti ancora sono gli elementi del matrimonio indissolubile con il cacao, per formare la prelibatezza del cioccolato.
Ma tutto questo non sarebbe bastato, per raggiungere il successo di mercato che la DOMORI sta conseguendo, se non si fosse proceduto alla educazione del palato dei consumatori. Il gusto e la memoria vanno allenati, educati, affinati. Il gusto, in particolare, non deve monopolizzare l’esperienza della degustazione, ma avvalersi anche di vista, olfatto, tatto e anche udito, per un apprezzamento a tutto tondo delle qualità del cacao aromatico. Domori è la prima azienda al mondo ad aver creato un codice di degustazione del cioccolato, coinvolgendo tutti i cinque sensi, in un’esperienza sensoriale unica. Nel palato, il codice di degustazione Domori valuta tre tipi di percezioni: olfattive, gustative e tattili. Ma il consumo di cioccolato, senza l’accompagnamento di una bevanda, è un godimento a metà. “Cosa bere col cioccolato”. Lo schema-guida, per l’abbinamento tra alcolici e cioccolato, aiuta a rendere elegante anche il dopo cena più essenziale: si possono organizzare abbinamenti a partire da un cru di cioccolato, o, viceversa, partendo da un distillato: per esempio, la grappa dialoga con Arriba, Sur del Lago, Puertofino, mentre Apurimac, Sambirano e Porcelana accentuano aspetti diversi di un Calvados.
I risultati sono sorprendenti e conquistano, alla prova. Persino per i cru 100% pasta di cacao, è possibile un abbinamento, anche se per tenere testa al 100% non basta un vino, nemmeno liquoroso: ci vuole il carattere forte di un distillato. I vini fortificati, invece, lambiscono, con savoir faire, il temperamento più sobrio dei cru 70%.
Alla fine della relazione, il passaggio dalla teoria alla pratica, con la degustazione di eccellenti assaggi dei prodotti della DOMORI, ha chiuso una serata dal sapore indimenticabile.

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