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Come trasformare un bisogno primario dell’uomo, quale il nutrirsi, in una occasione di raffinato piacere è l’obiettivo dell’insegnamento della Expomittelschool ed è stato il tema della relazione alla fine della conviviale del 17 marzo. Relatrice è stata la Dr.a Rossana Bettini responsabile dei programmi formativi della scuola. Anche se non ha l’aspetto di una scuola, l’Expomittelschool forma i ristoratori e i produttori del domani. Per migliorare la qualità dell’offerta enogastronomica in regione, organizza workshop e incontri per operatori del settore, giovani professionisti ed appassionati, singles, neosposi, a differenti livelli e su vari temi, per rispondere alle esigenze di un pubblico variegato e curioso. La struttura organizza anche serate a tema: occasioni di incontro, intrattenimento ed approfondimento intorno alla cultura gastronomica locale.Architetti e sommelier professionisti dello staff tengono corsi per appassionati ed esperti su temi enogastronomici e su come preparare la tavola ed una sala di accoglienza. La relatrice ha fatto una panoramica sul gusto, considerandolo come un concetto a tutto tondo e suddividendolo in tre parti: il gusto "organolettico", ovvero quello che riguarda strettamente il palato, il gusto "estetico", ovvero quello che detta le regole della bellezza e del Galateo, applicata in tutti i settori della vita, e quello "sociale", che invita alla tolleranza.

La Dr.a Bettini si è soffermata, particolarmente, sulla percezione dei 4 gusti base: dolce, salato, acido e amaro. Ma ha voluto sottolineare come non sia possibile gustare qualunque pietanza se non si usano tutti e cinque i sensi, in particolare l’olfatto, senza il quale non è possibile apprezzare l’aroma. Sollecitata da una domanda del professor Sambri, ha relazionato anche sul poco noto "Quinto Gusto" detto "humami" e scoperto in Giappone nel 1908 dall'ingegner Ikada, che lo ha isolato nelle saporitissime alghe Kombu. Non ha comunque mancato di ricordare che anche nel nostro parmigiano il quinto gusto è riconoscibile.
La relatrice ha chiuso l’interessante conversazione con alcuni consigli sull’abbinamento più appropriato fra pietanze e vini.

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