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 Un breve profilo della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Trieste http://www.units.it è stato tratteggiato dal suo Preside, il Prof. Nicolò De Manzini, prof. Ordinario di Chirurgia Generale, nel suo intervento, alla fine della conviviale del 13 ottobre. La facoltà di Medicina di Trieste è una delle 44 scuole italiane di formazione di diverse figure professionali, dedicate alla conservazione della salute del cittadino, sia attraverso la prevenzione che l’erogazione delle cure.
Il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è stato istituito fin dal 1965 ed è stato il cardine della formazione di molti dei professionisti che, oggi, operano nella nostra regione. Anche il Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria vanta una storia  di tutto rispetto, essendo stato costituito fin dal 1982. Più recente è l’istituzione di un altro corso di Laurea Magistrale, quello in Biotecnologie Mediche, che iniziato nel 2000 è stato, fin da subito, polo di attrazione per molti giovani che giungono a Trieste da tutta Italia, in virtù dell’altaa qualità della didattica che lo caratterizza. La formazione dei professionisti medici non si limita al primo livello della preparazione.

 Ben 27 scuole di specializzazione si occupano del perfezionamento della preparazione dei giovani neolaureati, offrendo, per 70 neomedici, ogni anno, strutture e Docenti, in grado di seguire la loro preparazione fino al conseguimento di un diploma di specialista, in diversi settori della Medicina e della Chirurgia.
Accanto a questo importante compito formativo, esiste, poi, tutto il settore della preparazione delle altre figure professionali, che operano nel settore sanitario, a cominciare dall’infermiere, e dall’ostetrica, per continuare con i fisioterapisti, i tecnici di laboratorio, di radiologia, fino agli igienisti dentali. Circa 2000 studenti sono il patrimonio intellettuale, di inestimabile valore, che la facoltà di Medicina, con i suoi Docenti e le sue strutture cura. Il lavoro di coordinamento, per l’amministrazione e la resa di questo patrimonio intellettuale, grava la Facoltà e chi la Presiede di una notevole responsabilità e impegno, a fronte di un mondo che cambia rapidamente, di esigenze in continuo aumento e di risorse in continua diminuzione. In Medicina, ogni 5 anni le conoscenze cambiano. I medici, in un futuro molto prossimo diminuiranno drasticamente, a motivo del pensionamento di molti di coloro, che si sono laureati a cavallo tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 80 e della introduzione del numero chiuso, a partire da metà degli anni  80. Gli infermieri mancano da tempo. Servirebbe formare più medici ed infermieri. Tuttavia, per formare adeguatamente questi professionisti servono non solo aule, ma laboratori e disponibilità delle corsie e degli ambulatori medici per accoglierli. L’informatizzazione del mondo del lavoro e di molte aree della società civile ha visto l’adeguamento anche della Facoltà di Medicina. Oggi, lo studente prenota gli esami e legge i risultati “on line”. Anche la certificazione di molte attività avviene attraverso questo canale. Tuttavia, i cambiamenti più rilevanti che si sono registrati, in questi anni, riguardano la didattica. Accanto alle tradizionali lezioni ed esercitazioni, sono state sperimentate nuove forme di apprendimento, attraverso l’organizzazione di piccoli gruppi di studenti, che, assistiti da un tutore, si esercitano a risolvere problemi, attraverso la partecipazioni ad attività didattiche integrate, con la contemporanea presenza di più docenti esperti di settori diversi, ma complementari. Alcuni tentativi, per ora sperimentali, riguardano l’uso delle risorse informatiche, per il miglioramento dell’apprendimento. Resta, comunque, insostituibile ed in continua crescita l’offerta formativa pratica, attraverso il costante coinvolgimento di quanti più professionisti possibile, che operino sia in ospedale che nel territorio e che siano disponibili ad accogliere lo studente nei loro studi e a seguirli, nei primi approcci alla professione.
Un ultimo aspetto, ma non certo secondario, della attività svolta dalla Facoltà è l’erogazione diretta di salute al cittadino, in quanto i suoi Docenti di area clinica sono messi a disposizione del Sistema Sanitario Regionale. I medici, docenti della facoltà, operano all’interno della Azienda Mista Ospedaliero Universitaria, non solo come insegnanti per i giovani in formazioni, ma anche come operatori sanitari, le cui capacità sono messe a disposizione per la tutela della salute dei cittadini. Il Preside della Facoltà non solo ha l’onere di curare l’organizzazione del percorso formativo dei giovani, ma, attraverso l’Organo di Indirizzo, che Egli presiede, contribuisce anche a delineare le decisioni e gli orientamenti che i vertici della Azienda Ospedaliera Universitaria assumono, in tema di organizzazione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie.      

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