- - -

1 
Il Dr. Giuseppe Padulano, originario di Napoli, laureato in Giurisprudenza, Questore di Trieste, è stato l’ospite - relatore, in occasione della conviviale del 9 marzo scorso. Entrato in polizia alla fine degli anni '60, nel '76 arrivò alla Questura di Trieste, dove fu, tra l'altro, dirigente della Squadra Mobile, dal 1985 al 1991. Il suo intervento ha avuto come principale obbiettivo quello di far capire lo sforzo notevole che la Polizia di Stato sta compiendo, per adeguarsi ai continui cambiamenti della società civile, in un contesto in cui, a fronte di esigenze sempre più pressanti, le risorse sono sempre più limitate. Come in molte altre Istituzioni dello Stato, anche nella Polizia i ricambi degli agenti e dei funzionari sono pressoché nulli e questo comporta un progressivo invecchiamento del personale in servizio. Ciò a fronte di compiti onerosi che vengono ad esso affidati, a volte, anche in maniera surrettizia, come nel caso della rilevazione di dati, in caso di incidenti stradali, accaduti dopo le 22,00, quando la Polizia Municipale smette di occuparsi di tale compito. Continua

Ma molti altri sono gli oneri burocratici che limitano la disponibilità del personale, per il controllo del territorio, quali: il rilascio del passaporto, ad esempio. L’attività amministrativa finisce con il coinvolgere circa il 30% del personale, costituito da circa 600 persone. Pur con queste limitazioni e con quelle derivanti dalla scarsezza delle risorse finanziarie, mai sufficienti a tenere il passo con la necessità di aggiornamento di tecnologia e dei mezzi operativi, il bilancio della sicurezza, assicurato dalle forze di polizia a Trieste, è largamente positivo. Nel 2010, a Trieste, non si sono verificati omicidi, a fronte dei due registrati nel 2009. In netto decremento sono stati anche i reati quali: lesioni colpose, minacce e molestie; questo anche grazie alla legge sullo stalking. Da evidenziare, poi, il -3% dei furti, la diminuzione delle estorsioni, che, in provincia di Trieste, sono sempre commesse da singoli e non sono riconducibili alla criminalità organizzata, il calo delle frodi informatiche e delle rapine in banca. 
Il fenomeno più preoccupante e' quello legato allo spaccio di sostanze stupefacenti, che segna un +20%, in linea con il trend nazionale. In questo settore, ha affermato il Questore, la Polizia intende intervenire, come stiamo facendo, a livello di prevenzione e di repressione.
Il Questore ha parlato della diffusione della cultura della legalità, attraverso l'informazione. Un rapporto continuo e trasparente con i media, che va consolidato, permette di analizzare certe criticità e di farle conoscere alla cittadinanza, al fine di prevenire il disagio e di condividere certi valori evitando, nel contempo, inutili e controproducenti allarmismi. E’ necessario puntare sulla prevenzione nelle scuole, tenere conto del ruolo delle famiglie e considerare adeguatamente i giovani, che sono il nostro presente e che hanno potenzialità incredibili, che vanno valorizzate adeguatamente.
Proprio la prevenzione, attraverso la collaborazione con la scuola e l’attenzione investigativa, diretta a bloccare l’azione di coloro che gestiscono questo microspaccio, anche favorito dall'apertura delle frontiere, sono gli obbiettivi della Polizia di Stato.
Al riguardo, il Dr. Padulano ha citato lo spaccio che avviene nella vicina Slovenia e i rapporti con i colleghi della polizia di Capodistria, con i quali ci sono ottimi rapporti e continui contatti molto positivi.
Uno strumento, che il Questore ha voluto citare come molto efficace, nell’attività di prevenzione e repressione dei reati, è costituito dalle intercettazioni telefoniche. Questo sistema ha finito con il sostituire quello più tradizionale dei confidenti. Tuttavia, nessun livello di controllo del territorio, può garantire sicurezza, se non c’è certezza della pena. Questa grave carenza, che esiste, oggi, in Italia, rende, molte volte, vano il lavoro delle forze dell’ordine e, peggio, le frustra e demotiva.
A conclusione della sua relazione, dopo aver risposto alle domande dei presenti, l’ospite, ricevendo in omaggio il guidoncino azzurro del Club, non ha mancato di tradire la sua anima di orgoglioso tifoso partenopeo, sottolineando come il colore del  gaiardetto del Rotary Muggia fosse quello delle maglie del Napoli. Anche per questo motivo, siamo sicuri che il simbolo del nostro Club finirà in bella mostra nell’ufficio del Questore di Trieste.

Le nostre foto



Un voluminoso album multimediale per seguire da casa tutti i nostri eventi !!

mod_eprivacy