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Il progetto che “Porto Città” intende sviluppare è stato il tema della relazione tenuta alla fine della conviviale del 30 maggio scorso, dal Dr. Corrado De Francisco, Direttore Sviluppo della Società Portocittà. Appositamente costituita con l’obbiettivo di recuperare la fruibilità del porto vecchio, Portocittà è una Società costituita da 4 Soci: due tra le maggiori imprese di costruzioni italiane (la Maltauro di Vicenza e la Rizzani De Eccher di Udine) e da due leader della finanza internazionale (Gruppo Intesa San Paolo e Sinloc).
Questa Società sta lavorando allo sviluppo di un progetto internazionale, ben radicato sul territorio, concernente gli spazi occupati dal Porto Vecchio, che devono essere riqualificati, attraverso ricerca ed innovazione, creando un ambiente urbano, in grado di perpetuare la memoria e conservare l’identità di una comunità.
Il progetto, che si estende su una superficie di quasi mezzo milione di metri quadrati di superficie, prevede la ristrutturazione di tutti gli edifici di elevato pregio architettonico del Porto Vecchio, con la contemporanea costruzione de nuove strutture, in grado di inserirsi, armonicamente, nel contesto architettonico che le circonda. Tali costruzioni comprenderanno: alberghi, negozi, spazi espositivi e formativi e la realizzazione di due porti turistici, in grado di ospitare oltre 350 imbarcazioni da diporto.                         continua

Questo progetto, mira ad attirare investimenti dall’estero. In questo modo, la riqualificazione  del Porto Vecchio assume anche la funzione di rivitalizzazione economica, sociale e culturale di Trieste. La nuova area di sviluppo dovrà, necessariamente, avvalersi di un sistema di trasporto pubblico, in grado di collegare il Porto Vecchio al resto della città e della provincia, costituendo la principale infrastruttura da realizzare. Il relatore ha, poi, sottolineato che, per il successo del progetto, è necessario un mix di funzioni  (abitazioni, attività di ricerca, musei, sport e spazi pubblici) accompagnato da un'efficiente mobilità e dalla creazione di nuovi parchi urbani. Per l'area di Barcola Bovedo, è prevista la destinazione ad attività sportive e a circoli nautici, non senza dimenticare la necessità di piccoli cantieri per  manutenzioni e riparazioni, legate alla nautica da diporto, in grado di generare altri posti di lavoro.
Ma, lo sforzo più consistente deve essere fatto per ottenere una residenzialità mista, in grado di popolare spazi ed edifici vecchi e nuovi, la costruzione dei quali deve tenere conto dell'architettura esistente, realizzando un’area urbanistica, che non costituisce più una zona portuale a se stante, ma che non deve, comunque, perdere le proprie caratteristiche, rimanendo riconoscibile nella sua destinazione originaria.
Quanto alle nuove edificazioni, De Francisco ha sottolineato che verrà bandita una gara internazionale di progettazione, precisando che la prima fase riguarderà dopo il magazzino 26, il 25 e la marina. prevista nel bacino zero. Concludendo, ha voluto sottolineare che la condizione irrinunciabile, per proseguire nel progetto di ristrutturazione e passare alla fase realizzativa, è la rimozione dei vincoli, derivanti dalla presenza del Porto Franco

                                                                  

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