L’attività sociale del Rotary Muggesano, la sera del 17 settembre, ha visto protagonista la Presidente della Provincia di Trieste, Prof.ssa M.Teresa Bassa-Poropat. www.provincia.trieste.it L’ospite ha intrattenuto i Soci del Club illustrando una serie di progetti che mirano ad esaltare le potenzialità che Trieste e la sua Provincia possiedono.
La particolarità, e la principale potenzialità della Città e della sua Provincia, stanno nella sua “specialità territoriale” e cioè nella sua centralità geopolitica. Questa caratteristica deve far pensare ad un futuro di grande (piccola) provincia emporiale che guarda ad Est, ben più lontano però della Slovenia e Croazia.
Il nodo cruciale dello sviluppo futuro del territorio è rappresentato dal Porto, la cui funzionalità è, però, condizionata dallo stallo della situazione a livello di infrastrutture (corridoio 5, grande viabilità, trasporti ferroviari e aerei) fondamentali per una portualità efficiente, moderna e produttiva.
Tra le iniziative della Provincia, va ricordato il recupero del comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico, nel territorio rionale di San Giovanni, che, in sinergia con A.S.L. ed Università, dovrebbe diventare polo residenziale per ricercatori (investimento indiretto sullo sviluppo della potenzialità scientifica) oltre ad essere trasformato e restituito alla città come parco floreale.
Particolarmente ricca e di qualità la programmazione culturale, artistica e teatrale, che oltre al Teatro Romano ha coinvolto e coinvolgerà ancora di più nei prossimi due anni anche altre realtà teatrali cittadine come il Teatro Sloveno.
Una iniziativa particolare ma molto sentita e sostenuta dall’Ente Provinciale è il reperimento della sede della “Casa Internazionale delle Donne”, passo importante e punto di riferimento per una sempre crescente collaborazione femminile tra imprenditoria ed associazioni femminili locali e dei Paesi confinanti.
Interessante il progetto di valorizzazione del territorio carsico, con l’obbiettivo di uno sviluppo delle sue risorse turistiche. È allo studio, infatti, la realizzazione di un percorso non solo naturalistico ma anche enogastronomico che congiungerà il Carso Goriziano a quello Sloveno attraverso il nostro territorio, iniziativa che dovrebbe concretizzarsi tra il 2009 ed il 2013. Il Carso, quindi, rappresenterà un elemento di grande attrattività e vera specialità del territorio provinciale. Ovvia la necessità di integrazione con un’adeguata recettività ristorativa ed alberghiera. Questa possibilità di sviluppo, per avere concretezza, in una logica visione globale, dovrà riunire a sistema tutti i comuni minori: dal Carso al mare, da Duino-Aurisina a Monrupino, da Sgonico fino a Muggia, ciascuno con le proprie particolarità e specialità, creando ognuno occasioni di promozione della proprie potenzialità turistiche.
Il limite critico di tutta questa complessa progettualità è dato da una cronica difficoltà alla comunicazione ed al coordinamento tra i vari Enti pubblici (Comune, Provincia e Regione), che sfocia in una stagnante mancanza di capacità “di fare sintesi”. Per questo, la Provincia si propone come elemento collante, di mediazione, in questa necessaria opera di coordinamento.
Altro fattore di criticità sta nella “debolezza” della politica, che, forse, troppo legata alla ricerca di consensi, rigetta le sue potenzialità decisionali, tendendo a compromessi che, di fatto, però, rallentano o bloccano le possibilità di slancio verso un futuro economico e commerciale competitivo.