La buona cucina non necessariamente è nemica della buona salute: bastano, infatti, alcuni accorgimenti per continuare a gustare piatti prelibati, senza il rischio di veder salire alle stelle i livelli del colesterolo.
E’ proprio per spiegare come coniugare la buona tavola con la salvaguardia della salute, che la Dr.ssa Broglia ha dedicato tanta parte del suo tempo e delle sue energie alla organizzazione di corsi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ai genitori degli alunni ed agli insegnanti, oltre che alla popolazione della Regione Friuli Venezia Giulia. Il principio base, che guida la cucina salva cuore, è la dieta mediterranea. Lo stile alimentare mediterraneo consente, se seguito quotidianamente, di allontanare il rischio di numerose malattie e di aiutare a invecchiare meglio. Il Modello Alimentare Mediterraneo (M.A.M.) riduce il rischio di ammalarsi di Alzheimer, di soffrire di patologie cardiovascolari, protegge dall'ictus e dal tumore ed, essendo ad alto contenuto di sostanze antiossidanti, fa invecchiare meglio, proteggendo le cellule dai danni che ambiente, smog, inquinamento e radiazioni provocano sull'organismo.
La dieta mediterranea, derivata dalle tradizioni millenarie delle nostre terre, si basa sul concetto, che le calorie necessarie al sostegno della nostra attività fisica derivino per il il 12-15 per cento dalle proteine, il 25-30 per cento dai lipidi, la quota restante, il 55-60 per cento circa, dai carboidrati. Si tratta di un modello di piramide alimentare alla cui base stanno pasta e pane ed al vertice la carne, con al centro tanta verdura e frutta e, subito prima del vertice della piramide, i grassi (formaggi latticini e carni grasse). Il Modello Alimentare Mediterraneo nasce da una tradizione secolare, propria dei Paesi Mediterranei (Grecia, Spagna, Francia meridionale, Corsica, Nord Africa e Medio Oriente) i quali hanno: clima, ambiente geografico e geologico, usi e costumi molto simili. I protagonisti della tradizione alimentare mediterranea sono gli alimenti di origine vegetale, quali: pasta, pane, frutta, ortaggi, olio d’oliva, ai quali si affianca un consumo moderato di alimenti di origine animale, fra cui sono da preferire: latte, parzialmente scremato, formaggi poco grassi, pesce, uova, carni magre (quali pollame e coniglio), aromatizzati con basilico, origano, peperoncino, timo: erbe preziose che evitano il consumo eccessivo di sale, sicuro responsabile dell’aumento della pressione arteriosa, uno dei fattori di rischio più comuni per le malattie cardiovascolari.
Sono gli alimenti tipicamente usati in anni più poveri, a esempio negli anni ’50, quelli dell’immediato dopoguerra. Il condimento principe è l’olio extravergine d’oliva. Bevanda tipica è il vino, che, consumato nella giusta quantità e modalità, possiede alcune proprietà benefiche e salutari. Importante caratteristica degli alimenti, tipici della tradizione mediterranea, è la loro adattabilità a formare dei piatti unici.
La Dichiarazione internazionale sulla dieta mediterranea, approvata a Barcellona dal Congresso della FAO sui diritti alimentari dell’uomo, svoltosi sotto la presidenza del Re di Spagna, Juan Carlo I di Borbone, ha ulteriormente propagandato la capacità di tale modello di contrastare e prevenire le moderne “malattie da civilizzazione”.
Il Modello Alimentare Mediterraneo (M.A.M.), ritenuto, attualmente, in tutto il mondo uno dei più efficaci per la protezione della salute, è completo, equilibrato, gustoso e piacevole, ricco di sapori e di benessere.
Prima di aprire una lunga discussione, animata dalle domande dei soci, la dr.ssa Broglia ha voluto ricordare che i contenuti della moderna cultura medica, in campo nutrizionistico, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, erano, di fatto, già messi in pratica, nel medio evo, nelle cucine dei conventi. Questa affermazione è consentita dalla lettura di un testo, citato dalla relatrice, che riporta ricette di cucina, scritto nel 1460 da un frate, che curava la cucina del Doge