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Il Dr. Tullio Stricca è il Presidente della Associazione di volontari: “Sweet Heart”, che, da trent’anni, opera, a Trieste e Provincia, http://triesteheart.splinder.com/ a sostegno dei pazienti cardiopatici e di chi cardiopatico non vuole diventare. E’ questo, infatti, l’obiettivo che un gruppo di Medici e di persone sensibili, dotate di capacità organizzative, di tanto altruismo e di voglia di fare, si è proposto alla fine degli anni 70, costituendo l’Associazione Sweet Heart. Tullio Stricca che, durante la conviviale del 21 gennaio 2009, ha raccontato ai Soci del Rotary Club di Muggia, la meravigliosa avventura vissuta in questi anni alla guida dell’Associazione, è stato il punto di riferimento per quelle benemerite persone, alcune delle quali  avevano provato le conseguenze della malattia e che dettero vita all’avventura. Nata, nel 1978, come primo circolo coronario d’Italia, Sweet Heart è oggi costituita da oltre cinquecento aderenti, è attiva sul territorio triestino, operando sia nella gestione di corsi di ginnastica, terza fase della pratica riabilitativa, sia sostenendo, con particolare intensità, l'azione di conoscenza e di divulgazione delle metodologie e tecniche della prevenzione delle malattie cardiovascolari.

La nostra Associazione, ha detto il Dr. Stricca, ha primo e soprattutto un valore etico, in pratica l’impegno ad operare, sul territorio cittadino e provinciale, sia nella gestione di corsi d’educazione motoria, terza fase della pratica riabilitativa, sia sostenendo, con materiale divulgativo e conferenze, la diffusione della conoscenza e della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Soddisfatti questi obblighi statutari, può essere attuato anche un sostegno psicologico basato su un’ambientazione ricreativa ma, sempre con il presupposto emergente dell’amicizia, con la “A” maiuscola, in altre parole, non l’interesse personale di apparire ma, il benessere comune, la forza che permette al “Circolo” quindi, al gruppo omogeneo di persone che condividono gli stessi interessi, di continuare su una strada di valori. Mi riferisco al termine “Amicizia” per Sweet Heart, come quel processo con cui una parte della realtà sociale viene restituita alla realtà stessa da cui si era separata (per anonimia, disgregazione, emarginazione) conseguentemente una ricomposizione di quanto era nel suo ordine per l’espansione di socialità, quindi, e non solo per configurare un processo organico ma, anche quello organizzativo.
Con questo spirito, negli anni della sua attività, Sweet Heart, avvalendosi di un comitato tecnico di Cardiologi, che operano a Trieste e provincia, ha contribuito all’organizzazione di diverse iniziative, rivolte all’educazione della popolazione sulla prevenzione del rischio cardiovascolare, reperendo fondi, mettendo a disposizione personale, acquistando strumentazione, allestendo postazioni, in cui operatori qualificati sono e sono stati a disposizione dei cittadini, per la misura della pressione arteriosa e l’esecuzione di esami ematici con risposta immediata, quali: colesterolo, colesterolo HDL, glicemia, trigliceridi, creatinina, emoglobina, transaminasi , gamma GT, uricemia, potassio.
Per coloro per i quali l’educazione è iniziata troppo tardi e la malattia ha colpito, Sweet Heart ha portato il sostegno dell’esperienza di altri cardiopatici ed il supporto ai medici riabilitatori, nel percorso di recupero delle persone vittime di un infarto cardiaco. Il Dr. Stricca ha ricordato l’epoca pionieristica, in cui, capovolgendo le convinzioni fino allora consolidate, si sono cominciati ad organizzare, con il Dr. Gori, i primi corsi di ginnastica per soggetti post-infartuati. Ancora negli anni ‘70, era radicata la convinzione che chi aveva avuto un infarto doveva rimanere a riposo a lungo. La nascita di Sweet Heart è coincisa con un cambiamento di cultura medica:  nel post-infarto, il recupero dell’attività fisica doveva essere il più precoce possibile, una volta stabilizzate le condizioni emodinamiche. Ma la dirigenza dell’Associazione non è rimasta ancorata al passato. In questi anni, ha saputo rinnovarsi continuamente, evolvendo verso un modello organizzativo dalla forte impronta manageriale, capace di attirare finanziamenti dal pubblico e dal privato, oltre che dai propri soci e di intrattenere rapporti con le strutture specialistiche sanitarie, che operano a Trieste e provincia. Proprio con l’illustrazione del modello organizzativo attuale e con la presentazione dello staff, il relatore ha concluso il suo intervento, consegnando al Presidente del Rotary Club Muggia il distintivo dell’Associazione.        

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