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Sessant’anni sono tanti, specialmente per un fanciullo. Eppure questa è l’età dell’Opera Villaggio del Fanciullo, www.villaggioformazione.org/ una Istituzione nata a Trieste, nel 1949, per dare ospitalità ai ragazzi che la guerra aveva privato di tutto, compresa la famiglia, ma cui non aveva tolto la voglia ed il bisogno di vivere. A questi ragazzi, Monsignor Pier Giorgio Ragazzoni, Presidente dell’Opera e relatore insieme con l’architetto Massimo Tierno, direttore del Centro di Formazione Professionale, durante la Conviviale del 15 aprile 2009, ha  dedicato la vita e continua a farlo, cercando di fare di loro degli uomini, in grado di affrontare la vita con i valori cristiani e la conoscenza di un mestiere, forniti da educatori capaci.
Il Centro di Formazione Professionale dell'Opera Villaggio del Fanciullo è una struttura moderna, dotata di innovative strutture ed attrezzature, al fine di garantire una formazione sempre attuale.
I settori in cui svolge le proprie attività formative sono principalmente: la grafica, la stampa, la meccanica, informatica e ristorazione.
Fin dalla sua fondazione, l’Opera Villaggio del Fanciullo si è posta l’obiettivo di dare un futuro ai ragazzi che ospitava, provvedendo ad insegnare loro un lavoro e a ricavare risorse necessarie al perseguimento degli obbiettivi, attraverso l’attività di una tipografia che fungeva sia da laboratorio di apprendistato sia da produttore di beni.
All’inizio, i giovani che frequentavano i corsi di formazione professionale erano quasi tutti interni. Poi, negli anni, sono stati sempre più numerosi gli allievi che frequentavano le lezioni, ma che vivevano, con le famiglie, nel territorio circostante il Villaggio.

Se, fin dall'inizio, l'Ente si è occupato di prima formazione, dove si è sempre posto particolare attenzione ai ragazzi che, dopo aver ottenuto la licenza media, dovevano trovare lavoro, quindi avevano il problema di imparare qualche mestiere, ora la formazione ha una portata diversa, molto più ampia. Si collabora con la maggioranza delle scuole superiori di Trieste; si continua a realizzare percorsi integrati di orientamento e formazione, insieme con le scuole superiori, si fanno attività varie anche con le scuole medie e si hanno dei riferimenti, per corsi di secondo livello, anche con l'Università. Evidentemente, c'è una profonda trasformazione proprio del concetto di formazione in sè, non solamente uno sviluppo nel centro.
Inoltre, c'è un aspetto, che sta assumendo sempre maggiore importanza: quello dell'aggiornamento e della riqualificazione del personale adulto. C'è la necessità, infatti, di riqualificare le persone che facevano un certo tipo di lavoro che è superato e non possono essere licenziate; quindi, devono essere reimpiegate con altre professionalità; esse hanno bisogno di essere riqualificate, per essere reinserite in maniera attiva nel processo produttivo.
Numerosi sono i corsi di formazione professionale che l’Opera gestisce: operatore grafico, serramentista in alluminio, manutentore di motoveicoli, saldocarpentiere serramentista, carpentiere navale. Molto richiesti sono i tecnici per l’installazione degli impianti fotovoltaici.
Altra attività, nella quale l’opera Villaggio del Fanciullo è impegnata, riguarda la formazione degli apprendisti: giovani fra i 16 e i 24 anni, in possesso di qualunque titolo di studio, che sono stati assunti come apprendisti in un'impresa. Questi ragazzi hanno, dal gennaio 2001, la possibilità e l'obbligo formativo per conoscere, migliorare ed aggiornare le loro competenze nel settore in cui operano, al fine di raggiungere una competenza tale da fare di loro operai qualificati.
Il comparto, cui l'Opera Villaggio del Fanciullo dedica lo sforzo formativo, è quello della grafica, stampa ed editoria, che prepara gli addetti alla pubblicità, fotocompositori, stampatori, tipografi, grafici illustratori, serigrafi, grafici fotografi, ecc.
Un ulteriore aspetto, legato alla formazione e toccato dall’Architetto Tierno, riguarda l’accoglienza ai ragazzi, che provengono da altre Regioni italiane e dall’estero. Il fatto che i ragazzi del Friuli Venezia Giulia, che frequentano i corsi, non siano così numerosi da coprire i posti disponibili nei vari corsi, fa sì che ai percorsi formativi si iscrivano un numero rilevante di ragazzi, che provengono dal resto d’Italia e dall’estero. Non sempre, è cosa facile sostenere dei giovani che si trovano ad affrontare il trasferimento, per tutti gli aspetti legati al reperimento di una abitazione, ma anche per superare quelle piccole difficoltà che si evidenziano nell’inserimento in un contesto sociale diverso da quello di provenienza. Per altro, è necessario cogliere le occasioni di mobilità come un’opportunità di crescita sia professionale che umana, che raggiunge il suo massimo obbiettivo quando il ragazzo è aiutato a tornare nella sua area di provenienza, per avviare una attività imprenditoriale. Proprio con il richiamo ai progetti di mobilità geografica che nascono nell’ambito  di accordi fra Stato e Regioni, finalizzati alla crescita ed allo sviluppo dell’imprenditoria, nelle regioni economicamente meno produttive, si è conclusa la relazione dell’Arch. Tierno.

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