Infatti, anche in Veneto il Dr. Zonno ha dovuto confrontarsi con una criminalità organizzata e con malavitosi violenti, come i giostrai veneti, dediti al furto, allo stupro e ad ogni genere di violenza. Dal 1990, in varie occasioni viene inviato dal Servizio Centrale Operativo della Criminalpol a dirigere gruppi investigativi costituiti, per far fronte a eventi delittuosi di particolare rilievo fra cui i sequestri di Augusto De Megni e Giuseppe Soffiantini, le indagini per il disastro del traghetto Moby Prince e sul così detto "mostro di Foligno". Fra le operazioni all'estero, si segnalano quelle in Germania, Francia, Belgio, Austria, Slovenia, Croazia, Grecia, Venezuela, Svizzera. Nel 1991, viene chiamato a dirigere la Squadra Mobile della Questura di Bologna e, nel 1993, assume l'incarico di dirigente la Criminalpol del Triveneto, con sede a Padova, ottenendo risultati di grande rilievo nella lotta alla così detta "Mala del Brenta", capeggiata dal noto Felice Maniero, che viene arrestato, dopo la clamorosa evasione avvenuta a seguito dell'irruzione di un commando nel carcere di Padova. Dal 1998, assume la direzione della IV Zona Polizia di Frontiera per il Veneto e Friuli Venezia Giulia, con sede ad Udine. Nominato Questore nel 2000, dirige la Questura di Rimini e, dal 2003, la Questura di Lecce. Dal 2005, viene nominato Direttore del Servizio Ispettivo e di Controllo per il Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, nonché Direttore Interregionale Vicario della Polizia di Stato. Dall’agosto 2008, promosso Dirigente Generale di P.S., è diventato Questore della Provincia di Trieste. Per il Dr. Zonno, Trieste non era una città sconosciuta. Come capo della Criminalpol del Triveneto, dalla sede di Padova, veniva spesso a Trieste e a Muggia. In quelle occasioni, ha avuto modo di stringere una consolidata amicizia con il prima Sindaco di Muggia ed attualmente di Trieste Roberto Di Piazza. Conoscere la realtà locale è indispensabile per operare al meglio a tutela del cittadino e per contrastare la criminalità. Trieste offre il vantaggio di costituire una provincia dal territorio piccolo; inoltre, c’è una larga partecipazione della popolazione alla sorveglianza del territorio. Il cittadino medio di Trieste si rivolge con molta facilità e frequenza al 113. Questa attitudine è incoraggiata particolarmente dalla polizia, secondo gli indirizzi del Questore. Infatti, è preferibile ricevere informazioni anche apparentemente banali, piuttosto che rimanere disinformati per carenza di collaborazione da parte dei cittadini. Un ulteriore vantaggio di Trieste e provincia è costituito dalla nutrita presenza di forze dell’ordine. A Muggia, ad esempio, cittadina di 15.000 abitanti, ci sono: un Commissariato di Polizia, una Caserma dei Carabinieri ed una Tenenza di Finanza, quando in Puglia, in una città di 95.000 abitanti esiste, al massimo, un commissariato di polizia. Inoltre, il personale a disposizione della questura è molto valido. A Trieste, le statistiche dicono che i reati sono in calo. Ma alla popolazione non interessa sapere questo. Quello che conta è la percezione di sicurezza. Basta infatti, un solo episodio di cronaca nera per infrangere questa percezione. Per garantire la sicurezza, è fondamentale il controllo del territorio e la prevenzione. Per questo, bisogna riservare una costante attenzione a tutti i settori della vita pubblica: Scuole, Associazioni sportive, Enti vari, Locali Pubblici. A questo proposito il Questore, concludendo, ha voluto fare riferimento ad una recente operazione, condotta in funzione antidroga nelle scuole cittadine, che non ha portato a sequestri di stupefacenti, ma che ha raggiunto l’obbiettivo di far percepire, molto forte, la presenza delle forze dell’ordine nel territorio.
Esperienze di un Questore nella nuova sede di lavoro
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