- - -

 

L’attività di Wärtsilä Italia S.p.A , il più grande produttore di motori diesel del gruppo finlandese Wärtsilä, con sede e stabilimento industriale a Trieste, nata con l'acquisizione della Grandi Motori Trieste, acquisita completamente dalla Wärtsilä Corporation nel 1999 è stata presenta dall'ingegner Sergio Razeto, Presidente ed Amministratore Delegato di Wartsila Italia S.p.A. www.wartsila.com e Vice President Product Centre 4- Stroke per Wartsila Corporation, durante la conviviale del 7 ottobre scorso. L'azienda produce oltre ai motori ad uso navale, motori diesel oppure dual fuel diesel/gas naturale, motori per generatori di corrente per centrali elettriche da 5 fino a 500 MW, motori per la propulsione e gruppi elettrogeni.
Lo stabilimento di Trieste si sviluppa su una superficie di circa 530.000 m² dei quali 150.000 sono coperti. Il gruppo Wartsila Italia è costituito, oltre che dallo stabilimento di Trieste, che è la fabbrica di motori navali più grande d’Europa, anche dalla rete del service con sedi a Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Messina e Taranto. Nel Gruppo sono attualmente occupati circa 1.500 dipendenti.

L’approdo della finlandese Wartsila a Trieste è la naturale evoluzione della storia cantieristica di Trieste, cominciata nel 1830 con la fabbrica Macchine Sant’Andrea e proseguita con alterne vicende fino riordino nel dopoguerra della cantieristica navale dell’alto Adriatico. Una parte dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico venne incorporata nella Italcantieri ed un'altra parte confluì nella Grandi Motori Trieste, una joint venture tra L'IRI e la FIAT, in base alla quale le due società rilevavano la Fabbrica Macchine Sant'Andrea accordandosi per trasferire le rispettive produzioni di grossi motori diesel nella joint venture.  L'accordo prevedeva anche la costruzione di un nuovo e moderno stabilimento a Bagnoli della Rosandra, nel comune di San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste al confine della Slovenia. Dopo l'entrata in funzione del nuovo stabilimento, la produzione venne spostata a Bagnoli della Rosandra ed i vecchi impianti vennero dimessi ed in quella sede sorge oggi un palazzo direzionale della Fincantieri. La Grandi Motori Trieste, specializzata nella costruzione di motori diesel per grandi imbarcazioni, è stata poi ceduta per il 50% alla Finmeccanica, e nel 1984 è entrata a far parte della Fincantieri. Nel 1999 la Grandi Motori Trieste è stata acquistata dal gruppo finlandese Wärtsilä. a una multinazionale con 16 mila dipendenti, 3.763 milioni di fatturato e 379 milioni di utile operativo, leader mondiale nei generatori di potenza e di energia per applicazioni navali e terrestri.  Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra costituisce la sede della Wärtsilä Italia ed è molto attivo nel settore navale internazionale.
Riuscire a sconfiggere l' iniziale diffidenza non è stato facile, anche se oggi non si direbbe, spiega il presidente Sergio Razeto, siamo diventati il principale produttore di grandi motori per Wärtsilä e uno dei primi stabilimenti del gruppo. Il merito è stato nella significativa flessibilità dei dipendenti, nella loro qualificazione e in un nucleo dirigenziale forte che ha fatto squadra.
Per la branch italiana della multinazionale finnica la svolta è arrivata nel 2002 con le chiusure di unità produttive in Francia, Olanda e perfino nella stessa Finlandia, a Turku. A Trieste sono state via via trasferite nuove produzioni mentre il top management riusciva a inserire in azienda personale giovane e sempre più qualificato, soprattutto a livello di colletti bianchi, in grado di permettere un' autentica rivoluzione: il passaggio da una produzione a progetto a una che fa tesoro delle logiche di economia di scala della produzione in serie. Nel frattempo il boom economico rilanciava gli scambi commerciali via mare e la produzione energetica. Proprio i due settori in cui è specializzata Wärtsilä Italia, che ne ha approfittato per qualificare la sua produzione. Oggi, infatti, il gruppo Wärtsilä non realizza solo grandi motori per navi e centrali ma è in grado di fornire sistemi chiavi in mano (comprese linee di trasmissione ed eliche) per la motoristica navale, manutenzione e conduzione per gli impianti di produzione energetica. Questo processo non è arrivato ancora alla conclusione. Nel 2009 verrà ultimato un programma di investimenti, già costato 40 milioni, con l' entrata in funzione di una nuova stazione per i grandi blocchi motori, che si sposteranno lungo piani di scorrimento da cinquanta metri. Ed entreranno in azienda nuove professionalità nel campo della ricerca, del design e dell' industrializzazione del prodotto.
In un quadro di grandi successi e soddisfazioni, non mancano però i motivi di preoccupazione. La crisi economica mondiale ha determinato un forte calo della domanda. Ma dalla crisi si può uscire continuando ad investire in formazione, come ha voluto ribadire l’ingegner Razeto, che ha ricordato come Wartsila Italia organizzi moltissimi corsi di addestramento, dal momento che “un motore si costruisce, ma se il personale non lo formi non ne trovi, di adeguato, da nessuna parte". Per ora non abbiamo sentito gli effetti della crisi - ha confermato il Presidente - anche perché, come gruppo, la Wartsila ha concluso il 2008 con il 23 per cento di incremento delle vendite per un totale di 4 miliardi di euro ed ordini per circa 5 miliardi; stiamo comunque monitorando con molto pragmatismo una situazione che si presenta complessa, dato che quest'anno, nel settore navale, la domanda di mercato a livello globale è scesa del 90 per cento". Comunque, ha continuato Razeto, nel 2008 Trieste ha consegnato ai suoi clienti 3 milioni e mezzo di CV (cavalli-motore) e negli ultimi 10 anni ha continuato ad assumere, con un turn over pressoché completo delle maestranze della fabbrica, che oggi ammontano a 1522 persone. "Nel tempo lo stabilimento triestino ha saputo essere molto flessibile e questa è stata la sua fortuna, notando che la crescita maturata dalla struttura di San Dorligo della Valle, dall'acquisizione da parte dei finlandesi ad oggi, è stata accompagnata da ben 129 milioni di euro di investimenti.
Le numerose domande che sono seguite all’intervento dell’ingegner Razeto hanno testimoniato la stima e la simpatia che i Soci del Rotary Club Muggia hanno tributato a colui che, in anni di duro lavoro, ha saputo trasformare l’immagine della Wartsila triestina, da “mausoleo” dell’archeologia industriale a “baricentro” di un Gruppo tecnologico tra i più importanti nel mondo.

Le nostre foto



Un voluminoso album multimediale per seguire da casa tutti i nostri eventi !!

mod_eprivacy