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 Il giorno 14 giugno alle ore 11.45 al Museo storico del Castello di Miramare è stata consegnata la rampa di accesso all’ingresso del Museo, un intervento che si inserisce in un articolato programma di offerta di nuovi e migliori servizi  per i visitatori diversamente abili, così come previsto dalle direttive del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che promuove esperienze significative e avanzate pratiche per rendere accessibili ai disabili i luoghi d’arte e il patrimonio culturale.
La costruzione della rampa, il cui progetto era stato presentato il 3 dicembre 2010 in occasione della “Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità” è stata realizzata grazie al generoso contributo dei cinque Rotary Club della Venezia Giulia , che con un service comune hanno finanziato l’intervento, che di fatto ha permesso l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso al Museo.
La rampa è stata progettata dall’arch. Maurizio Anselmi della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, in accordo con la Soprintendenza e i Rotary Club della Venezia Giulia, risultato raggiunto grazie ad una felice sinergia fra istituzioni pubbliche e private.
In un periodo nel quale si assiste al proliferare di interventi che abbattono le barriere architettoniche in modo solo formale, relegando le rampe in spazi laterali o defilati, al museo di Miramare ci si è orientati per un intervento che, pur utilizzando il linguaggio dell’architettura contemporanea e nuovi materiali, è rispettoso delle caratteristiche del sito storico.
La struttura portante della rampa e il piano di accesso sono in acciaio Inox, trattato nelle superfici a vista, su cui poggia una copertura in lastre di pietra di Aurisina bocciardata. I parapetti laterali sono in vetro stratificato per non creare interferenze visive nel piazzale del Castello mentre, nel lato inferiore del corrimano, una linea di luci LED indica il percorso in modo sicuro durante le aperture serali. Nella progettazione dell’intervento è stato obbiettivo primario garantirne la completa reversibilità.

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