La bellezza non ha età
- Dettagli
- Scritto da Redazione
Si può essere più belli di quanto madre natura ci ha fatto? La rispsota va cercata nella relazione che il Dr. Costantino Davide ha tenuto dopo la conviviale del 15 febbraio scorso. Come tutti i prodotti della conoscenza umana, anche la chirurgia plastica non è sorta da un momento all’altro, infatti, la sua origine è millenaria
Già nel 4000 a. C. gli egiziani correggevano chirurgicamente deformità dovute a mutilazioni e traumi facciali.
In India nel VI sec. a.C., il chirurgo indiano Sushruta descrive la sua tecnica di ricostruzione del naso, quella che tuttora viene definita “metodo indiano”
I Greci sono i precursori in Europa , grazie ad Alessandro Magno che importa nel IV sec. dall’India le tecniche ricostruttive e ad Ippocrate che ne fa riferimento nel suo “corpus hyppocraticum”.
In Occidente Celso, (25 a.C.-50d.C.), scrive il “De medicina” ritrovato appena nel1433 dal papa Nicola V e Galeno, (129-199 d.C.), che con le sue teorie domina per 15 secoli la medicina europea, fino a Vesalio (1514-1564).
Contemporaneamente, dal IV sec., i medici della dinastia Chin in Cina, correggono il labbro leporino
Attorno l’anno 1000 gli arabi descrivono blefaroplastiche estetiche
Fino all’inizio del Rinascimento, la chirurgia plastica soffre una remissione causata, probabilmente, da preconcetti religiosi, le malformazioni fisiche erano una manifestazione della volontà divina. Un altro motivo di rifiuto dell’attività chirurgica a fini ricostruttivi era dovuto al fatto che molti interventi di ricostruzione nasale andavano a coprire un comportamento sessuale immorale: uno dei segni della sifilide infatti, era proprio la deturpazione del naso.
Fu quindi in questo periodo che la pratica chirurgica passò nelle mani di barbieri e mestieranti che operavano clandestinamente, affidandosi all’esperienza più che ad una conoscenza scientifica. Continua