L'oca nella gastronomia istro-veneta
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La tradizione gastronomica veneta prevede, in novembre, la festa dell’Oca, da celebrarsi, oltre che con fiere ed altre manifestazioni dedicate, anche con una cena, tradizionalmente prevista nel giorno di San Martino. La festa di questo santo è associata a quella gastronomica dell’oca, perché si racconta che San Martino di Tours, cercando di sfuggire agli inseguitori che lo cercavano per convincerlo ad accettare la nomina a vescovo, finì con il nascondersi fra un gruppo di oche, che, però, con il loro starnazzare, rivelarono il suo nascondiglio. Quale, dunque, migliore occasione per i Soci del Club di Muggia di incontrarsi con gli amici della Accademia della cucina, della conviviale a ridosso dell’11 novembre? Ma proprio perché la conviviale non è solo l’occasione per soddisfare il palato, ma anche l’opportunità di fare cultura, che si è parlato dell’oca nel folklore e nella storia a cominciare dall’addomesticamento di questo volatile, avvenuto nella notte dei tempi, nel neolitico, come dimostrano i ritrovamenti di ossa d’oca in necropoli cecoslavacche, per continuare con i resti trovati nelle tombe in Egitto e Mesopotamia e con le leggende di Roma antica e dell’impero romano.