"Sweet Heart": Trenta anni al servizio dei cardiopatici
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La buona cucina non necessariamente è nemica della buona salute: bastano, infatti, alcuni accorgimenti per continuare a gustare piatti prelibati, senza il rischio di veder salire alle stelle i livelli del colesterolo.
E’ proprio per spiegare come coniugare la buona tavola con la salvaguardia della salute, che la Dr.ssa Broglia ha dedicato tanta parte del suo tempo e delle sue energie alla organizzazione di corsi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ai genitori degli alunni ed agli insegnanti, oltre che alla popolazione della Regione Friuli Venezia Giulia. Il principio base, che guida la cucina salva cuore, è la dieta mediterranea. Lo stile alimentare mediterraneo consente, se seguito quotidianamente, di allontanare il rischio di numerose malattie e di aiutare a invecchiare meglio. Il Modello Alimentare Mediterraneo (M.A.M.) riduce il rischio di ammalarsi di Alzheimer, di soffrire di patologie cardiovascolari, protegge dall'ictus e dal tumore ed, essendo ad alto contenuto di sostanze antiossidanti, fa invecchiare meglio, proteggendo le cellule dai danni che ambiente, smog, inquinamento e radiazioni provocano sull'organismo.
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Questa carica egli la trasmette al lettore attraverso le pagine del suo libro dal titolo: Berlino 1944-1945: testimonianza oculare. Si tratta di una serie di racconti, documentati e puntuali, scritti non certo con il taglio storico, ma con la passione e la sensibilità del giornalista, che ha vissuto in prima persona la realtà devastante di una città alla fine di un ciclo storico, sottoposta a continui bombardamenti ed alla mercé di invasori abbruttiti e feroci.
L’argomento della conviviale del 1 ottobre 2008 è stato il Prosecco. In particolare, il Prof. Fulvio Colombo, si è occupato dello studio della origine della denominazione di questo vino, prodotto, da molti secoli, in tre aree geografiche: la più nota delle quali è il comprensorio del Prosecco di Conegliano-Vadobbiadene, poi la provincia di Trieste ed, infine, la Dalmazia.
Lo stimolo ad un approfondimento del tema, oltre che da interessi culturali, deriva dalla necessità di trovare un modo per proteggere il marchio prosecco dalla concorrenza (recentemente al vinItaly è stato premiato un prosecco brasiliano). Per questo fine, si è proposto di estendere la zona di produzione dal trevigiano (dove si coltiva un vitigno di nome Prosecco, che dà il nome al vino) fino all’area triestina, dove esiste una località: Prosecco, dove si produceva un vino di nome Prosecco, che potrebbe conferire il marchio di origine, con una caratterizzazione geografica. Infatti, il problema si pone perché il Prosecco è un vitigno e, quindi, come tale può essere coltivato dappertutto – anche in altri continenti – e al vino che si ricava da questo vitigno può esser dato il nome di prosecco, senza incorrere in sanzioni.