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La conviviale del 22 luglio 2009, ha avuto come gradita relatrice la Dr.a Serena Tonel, Rappresentante distrettuale del Rotaract del Distretto 2060. Mi è stato chiesto di intervenire in questa conviviale, ha esordito, per spiegare che cos’è il Rotaract e soprattutto come il Rotary può svolgere al meglio il suo ruolo di supporto nei confronti del Rotaract. Per rispondere a queste domande è necessario fare un passo indietro e ricordare i motivi che hanno portato all’istituzione del Rotaract ad opera del Rotary International nel 1968. Come sappiamo, la fine degli Anni ’60 si caratterizzava per i forti movimenti sociali e soprattutto per la profonda frattura tra generazioni diverse. In questo contesto il Rotaract vede la luce proprio per la volontà del Rotare di creare una piattaforma di dialogo, un contesto in cui generazioni diverse avrebbero potuto confrontarsi e superare le barriere nella comunicazione.
Il termine mobbing, di derivazione anglosassone, negli ultimi tempi, è diventato di uso comune nel nostro Paese per indicare, in linea generale, il fenomeno delle violenze morali e psicologiche che possono verificarsi sui luoghi di lavoro. Il mobbing è stato il tema della relazione tenuta alla fine della conviviale del 1 luglio 2009, dalla Prof.a Roberta Nunin, Docente di Diritto del Lavoro del nostro Ateneo. Il verbo inglese “to mob“ significa, letteralmente: assalire, aggredire in massa, ed è, generalmente, usato in etologia per indicare il comportamento di alcune specie animali. Consiste nell’accerchiare e minacciare un membro del branco per costringerlo ad allontanarsi dal gruppo, ma con lo stesso termine si indica anche la mafia. Nella sua trasposizione, in ambito lavorativo, la parola mobbing assume il significato di pratica vessatoria, persecutoria o, più in generale, di violenza psicologica perpetrata dal datore di lavoro o da colleghi (mobber) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato), che si viene a trovare in una condizione indifesa di debolezza e di sofferenza. Tutto questo avviene, spesso, in aziende con più di 15 dipendenti, per costringere il lavoratore alle dimissioni o, comunque, ad uscire dall’ambito lavorativo. I motivi della persecuzione possono essere i più svariati: invidie, gelosie, disorganizzazioni lavorative, con carenza di regole, che colpiscono le vittime designate, alle quali non si lascia spazio per costruire e gestire i normali rapporti interpersonali e professionali. Gli elementi identificativi del mobbing sono dunque: la presenza di almeno due soggetti, il mobber ed il mobbizzato, che entrano in contrasto tra loro, e l’attività vessatoria che, per essere riconosciuta come mobbing, deve essere continua (secondo alcuni almeno 6 mesi). Lo scopo del Mobbing è di isolare la vittima sul posto di lavoro e/o di allontanarla definitivamente o, comunque, di impedirle di esercitare un ruolo attivo sul lavoro . Il mondo del lavoro è caratterizzato da una serie di scontri e conflitti che vedono protagonisti tutti i lavoratori, conflitti che, abitualmente, sono di un'identità tale da non compromettere in modo permanente la qualità dei rapporti tra i lavoratori e la loro salute psicofisica. Esistono, però, dei conflitti che perdono questa caratteristica di ''normalità'', per assumere quella di ''patologia'', nel senso che sono talmente violenti, che portano alla distruzione psicofisica di uno dei contendenti e, spesso, anche delle loro famiglie, all’interno delle quali vengono scaricate le tensioni. Si può cominciare a parlare di Mobbing quando gli attacchi di uno (o più) dei rivali nei confronti del collega o sottoposto più debole, occorrono con una frequenza molto elevata (statisticamente almeno una volta la settimana) e per un periodo di tempo lungo (statisticamente per almeno 6 mesi) in modo tale che il soggetto, preso di mira, si trovi in una posizione di ''assoluta'' e ''costante'' inferiorità ed impotenza, che lo porta a subire gravi conseguenze sul piano psicologico, sul piano fisico e su quello sociale. Come si realizza il mobbing?
La ruota ha completato un altro giro. Nell’atmosfera delle grandi occasioni, con la cornice che solo Giorgio Suraci sa creare, mercoledì 24 giugno 2009, si è svolta la cerimonia del passaggio del martello tra Furio Silvestri, Presidente nell’anno rotariano che si chiuderà tra qualche giorno e Gianfranco Cergol, Presidente nell’anno rotariano 2009-2010. Il Presidente ha tracciato il bilancio di un anno di attività, ricco di iniziative e di avvenimenti, vissuto in un clima amichevole.
L’Università è al centro dell’attenzione del Governo e della Società Civile, anche se il modo, con cui sta tenendo la ribalta, non è il più gradito né il più consono alla realtà. Infatti, in un periodo di grande crisi economica, in concomitanza con la contrazione delle risorse, l’Università è obbligata a far fronte a drastiche riduzioni del bilancio, nel mentre la stampa e le televisioni parlano degli scandali dei concorsi, di parentopoli e della fanulloneria dei Docenti. In questo scenario, descritto dal prof. Francesco Peroni, Magnifico Rettore dell’Università di Trieste, durante la conviviale del 17 giugno 2009 del Rotary Club Muggia, per inquadrare il contesto in cui i Rettori degli Atenei italiani si devono muovere, il Governo si accinge ad intervenire. Infatti, sta per essere varato un disegno di legge di riforma dell’Università, che ha tutte le premesse per essere portato avanti, fino alla approvazione finale del Parlamento, dove il Governo ha ampia maggioranza.
L’estate è arrivata e con essa la voglia di vacanze. Quelle che i Rotary Club di Capodistria, Muggia, Trieste e Trieste Nord vogliono offrire ad un gruppo di ragazzi con limitazioni fisiche hanno per cornice la splendida costa del litorale di Ancarano nella sede rinnovata della Croce Rossa.
Lo scrutare le stelle, un tema che, da sempre, affascina l'uomo, è stato il tema della conversazione tenuta dal prof. Giorgio Sedmak (Ordinario di Tecnologie Astrofisiche del nostro Ateneo) al termine della conviviale del 3 giugno scorso. L’astronomia, da sempre, è osservare il cosmo e crearne un modello coerente con le proprie conoscenze e finalità. L’osservazione astronomica, dal Sole e dalla Luna alle comete, dai pianeti, alle stelle, dalle galassie agli oggetti più remoti nello spazio e nel tempo ha un orizzonte limitato dalla tecnologia della visione. L’occhio, unico strumento disponibile dai primordi della storia dell’Uomo fino al diciasettesimo secolo, è evoluto in telescopi sempre più grandi sia da terra che nello spazio. La retina dell’occhio, sensibile alla sola luce di tipo solare, è evoluta in rivelatori elettronici sensibili a radiazioni invisibili per l’Uomo. Questa evoluzione tecnologica sempre più accelerata ha profondamente mutato e muterà ancora di più in futuro la nostra visione del cosmo.
Una attività di sicuro effetto aggregante è costituita dal turismo culturale. Se poi ad organizzare l’evento è un esperto, come Boris Mihalic, il successo è assicurato, fin dalla partenza. Se a questo si aggiunge il clima appropriato, una mensa adeguata, un trasporto tranquillo, capirete facilmente l’entusiasmo che traspare dal rendiconto che segue, preparato da uno dei partecipanti più convinti: il nostro Segretario Nunzio Minniti. Ebbene, il gruppo Rotary si è recato innanzitutto in visita alla residenza estiva di Tito, ora Palazzo dei Congressi, a Brdo Pri Kranju dove è stato accolto dal Presidente del Rotary Club di Kranj. Il palazzo circondato da un parco bellissimo ha, tra l’altro, ospitato il Presidente americano Bush, durante l'ultima visita in Slovenia. Si è proseguito per Crn Grop, vicino a Skofja Loka, dove siamo stati accolti da un rappresentante del Rotary Club di Skofja Loka, abbiamo pranzato allegramente e poi abbiamo visitato una piccola e bellissima chiesa antica.
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