Galileo: tra scienza e fede
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La buona cucina non necessariamente è nemica della buona salute: bastano, infatti, alcuni accorgimenti per continuare a gustare piatti prelibati, senza il rischio di veder salire alle stelle i livelli del colesterolo.
E’ proprio per spiegare come coniugare la buona tavola con la salvaguardia della salute, che la Dr.ssa Broglia ha dedicato tanta parte del suo tempo e delle sue energie alla organizzazione di corsi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ai genitori degli alunni ed agli insegnanti, oltre che alla popolazione della Regione Friuli Venezia Giulia. Il principio base, che guida la cucina salva cuore, è la dieta mediterranea. Lo stile alimentare mediterraneo consente, se seguito quotidianamente, di allontanare il rischio di numerose malattie e di aiutare a invecchiare meglio. Il Modello Alimentare Mediterraneo (M.A.M.) riduce il rischio di ammalarsi di Alzheimer, di soffrire di patologie cardiovascolari, protegge dall'ictus e dal tumore ed, essendo ad alto contenuto di sostanze antiossidanti, fa invecchiare meglio, proteggendo le cellule dai danni che ambiente, smog, inquinamento e radiazioni provocano sull'organismo.
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Questa carica egli la trasmette al lettore attraverso le pagine del suo libro dal titolo: Berlino 1944-1945: testimonianza oculare. Si tratta di una serie di racconti, documentati e puntuali, scritti non certo con il taglio storico, ma con la passione e la sensibilità del giornalista, che ha vissuto in prima persona la realtà devastante di una città alla fine di un ciclo storico, sottoposta a continui bombardamenti ed alla mercé di invasori abbruttiti e feroci.
L’argomento della conviviale del 1 ottobre 2008 è stato il Prosecco. In particolare, il Prof. Fulvio Colombo, si è occupato dello studio della origine della denominazione di questo vino, prodotto, da molti secoli, in tre aree geografiche: la più nota delle quali è il comprensorio del Prosecco di Conegliano-Vadobbiadene, poi la provincia di Trieste ed, infine, la Dalmazia.
Lo stimolo ad un approfondimento del tema, oltre che da interessi culturali, deriva dalla necessità di trovare un modo per proteggere il marchio prosecco dalla concorrenza (recentemente al vinItaly è stato premiato un prosecco brasiliano). Per questo fine, si è proposto di estendere la zona di produzione dal trevigiano (dove si coltiva un vitigno di nome Prosecco, che dà il nome al vino) fino all’area triestina, dove esiste una località: Prosecco, dove si produceva un vino di nome Prosecco, che potrebbe conferire il marchio di origine, con una caratterizzazione geografica. Infatti, il problema si pone perché il Prosecco è un vitigno e, quindi, come tale può essere coltivato dappertutto – anche in altri continenti – e al vino che si ricava da questo vitigno può esser dato il nome di prosecco, senza incorrere in sanzioni.
Il Prof. Sabino Scardi, Docente presso la Scuola di Specializzazione in Cardiologia dell'Università di Tireste e Direttore (fino a qualche mese fa) del Centro Cardiovascolare, da lui fondato e sviluppato con grande successo, è stato il relatore della serata del 24 settembre. Egli ha iniziato la sua relazione illustrando, con una serie di belle immagini, i rapidi ed enormi progressi compiuti, negli ultimi 50 anni, dalla cardiologia e ricordando come egli abbia avuto la fortuna di vivere la nascita e lo sviluppo di questa disciplina, che a Trieste ha avuto illustri cultori, che hanno permesso la creazione di un Polo Cardiologico, presso l’Ospedale di Cattinara, che, attualmente, costituisce un punto di riferimento per la cardiologia italiana e per i pazienti di tutta Italia.
L’attività sociale del Rotary Muggesano, la sera del 17 settembre, ha visto protagonista la Presidente della Provincia di Trieste, Prof.ssa M.Teresa Bassa-Poropat. www.provincia.trieste.it L’ospite ha intrattenuto i Soci del Club illustrando una serie di progetti che mirano ad esaltare le potenzialità che Trieste e la sua Provincia possiedono.
La particolarità, e la principale potenzialità della Città e della sua Provincia, stanno nella sua “specialità territoriale” e cioè nella sua centralità geopolitica. Questa caratteristica deve far pensare ad un futuro di grande (piccola) provincia emporiale che guarda ad Est, ben più lontano però della Slovenia e Croazia.
Il nodo cruciale dello sviluppo futuro del territorio è rappresentato dal Porto, la cui funzionalità è, però, condizionata dallo stallo della situazione a livello di infrastrutture (corridoio 5, grande viabilità, trasporti ferroviari e aerei) fondamentali per una portualità efficiente, moderna e produttiva.
Tra le iniziative della Provincia, va ricordato il recupero del comprensorio dell’ex Ospedale Psichiatrico, nel territorio rionale di San Giovanni, che, in sinergia con A.S.L. ed Università, dovrebbe diventare polo residenziale per ricercatori (investimento indiretto sullo sviluppo della potenzialità scientifica) oltre ad essere trasformato e restituito alla città come parco floreale.
“Trieste: grande viabilita’ e dintorni: viaggio storico tecnico e curioso attraverso i secoli lungo le strade di Trieste” è stato l’interessante tema di una conversazione che il socio del Rotary Club Muggia, Sergio Ashiku, Direttore dell’Ufficio Servizio Strade del comune di Trieste, www.retecivica.trieste.it ha tenuto il 3 settembre 2008 presso la sede del Club.
L’ing. Ashiku ha iniziato la sua presentazione ricordando come Trieste, per la sua configurazione geografica, abbia sempre avuto un accesso facile dal mare ed un accesso molto difficile dal suo entroterra. Ciò è dovuto alla presenza del ciglione carsico, presente immediatamente alle spalle della città. Sotto la dominazione romana, Trieste venne inserita nella rete delle strade consolari dell'Italia nord-occidentale: la Via Gemina in direzione di Aquileia e la Via Flavia in direzione della penisola istriana.
Rimessa in moto dal Rotary Club Muggia l’organizzazione del concorso letterario “Poesia in Piazza”, dedicato ai componimenti lirici in dialetto istro-veneto dei territori della Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Questo appuntamento letterario, riportato in vita dal Rotary Club Muggia e riproposto con cadenza biennale, giunge alla quinta edizione di questa sua nuova veste.Esso nasce infatti nella seconda metà degli anni Settanta sotto l’egida dell’allora Azienda di Soggiorno e Turismo di Muggia da un’idea del Cav. Edoardo Guglia, figura di rilievo della cultura muggesana. La manifestazione raggiunse ben presto grande risonanza e popolarità ed ebbe nella commissione giudicatrice personaggi di grande rilievo come Biagio Marin, Bruno Mayer, Ketty Daneo e Manlio Cortellazzo. Dopo circa vent’anni, cambiamenti radicali in seno all’Azienda portarono alla soppressione del concorso. Un altro muggesano e rotariano, il dott. Italico Stener, promosse il ripristino di questo evento letterario che il Rotary Club Muggia assunse come service di rilevanza culturale e sociale a cadenza biennale dall’anno 2000. Scopo della manifestazione era, ed è tuttora, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e letterario dialettale della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia. Dall’edizione 2006 il Rotary Club Muggia, con la collaborazione della dirigenza dell’Istituto Scolastico della cittadina, ha creato un concorso “parallelo”, chiamato “Poesia in Piazza – Scuola” che invece con cadenza annuale coinvolge gli studenti nelle classi terze della Scuola Media. Questa ulteriore iniziativa del Rotary Muggesano fa parte di un progetto più ampio, il “Progetto Dialetto a Scuola” che ha trovato tra gli studenti un sempre maggior interesse.
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