Il prosciutto cotto triestino, noto localmente come “Cotto Caldo” e il modo per distribuirlo anche fuori dal territorio provinciale, conservandone inalterate le caratteristiche, sono stati l’argomento della conversazione tenuta dall’Amministratore Delegato della Salumi Masè SpA, www.cottomase.com il Dr. Andrea Masè, durante la conviviale del 18 febbraio scorso. La famiglia Masè, originaria di Strembo, in Val Rendena, nel Trentino, arriva a Trieste nel 1870, quando la città è ancora sotto dominio asburgico, e da quattro generazioni è attiva nel commercio dei prodotti di salumeria. Dal 1970, prima in un laboratorio artigianale ed, in seguito nell’attuale stabilimento sito in Zona Industriale, Masè produce un’ampia gamma di salumi cotti, tra i quali il prosciutto cotto con osso è protagonista indiscusso.
E' Anna Chiara Maghetti, amministratore delegato della SIFRA Est (Società Italiana Farmaceutica Ravizza Est SpA) http://www.sifraest.com/la prima donna ad essere entrata a far parte del Rotary Club Muggia. Insieme aLei, altri tre nuovi Soci sono entrati a far parte del Club, la sera dell'11 febbraio 2009; sono: Giulio Bonivento, primario di ortopedia presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste, Marco Jaut, ingegnere della Ditta Cividin e l'avvocato Federico Stricca, della Camera Civile di Trieste. A tutti le congratulazioni più vive da parte di tutti i rotariani.
La conviviale dell’11 febbraio 2009 ha avuto come ospite e relatore Marino Vocci, operatore culturale, giornalista, gastronauta, molto noto in regione per la sua attività sia politica (è stato Sindaco di Aurisina) sia divulgativa (cura una rubrica gastronomica per la Televisione – sia per la Rai che per la TV di Capodistria). Egli ha esordito con alcuni brevi tratti, che sono serviti a disegnare il panorama della sua Istria dove è nato, ha iniziato a camminare e a parlare, a sentire in primavera profumi del mandorlo, del pane appena sfornato e quello di stalla della mucca di nome Bruna. E’ lì che ha imparato ad ammirare la terra rossa, lavorata con pazienza e amore, solcata dalle viti di malvasia, refosco e uva negra tenera, ad ascoltare il canto del merlo e dell’usignolo a riconoscere i volti e le parole delle persone amiche e a distinguerle da quelle ostili, a partecipare alla vita del mondo contadino e al ritmo delle stagioni.
Anche se non sarà una grande depressione come nel 1929, l’attuale fase di recessione economica sarà, probabilmente, la più dura del dopoguerra. E' questa l'affermazione con la quale il Dr. Davide Passero, amministratore delegato e Direttore Generale di Genertel, www.genertel.it ha esordito durante la sua relazione, tenuta il 28 gennaio 2009, ai Soci del Rotary Club di Muggia. Per contenere gli effetti del ciclo negativo, l’intervento attivo dei governi si è tradotto in interventi rapidi nei tempi e significativi nelle dimensioni. Tali interventi hanno riportato la politica economica in primo piano, dopo un decennio di prevalenza della finanza: i governi diventano i grandi protagonisti, l’industria e la fabbrica tornano al centro dell’attenzione, dopo gli eccessi della finanza creativa. Questo scenario è accompagnato da un variegato dibattito sulla qualità ed utilità degli interventi messi in campo, su cui si confrontano economisti di diverse estrazioni e che segnala la complessità del momento e la difficoltà di formulare terapie d’urto efficaci. Nel contempo, la figura stessa degli economisti e la loro capacità di interpretazione della realtà sono messe in discussione: a ciò, certamente, non giova il fatto che le modalità di intervento si rifacciano, comunque, alle tesi di Keynes, formulate nel lontano 1936.
Il Dr. Tullio Stricca è il Presidente della Associazione di volontari: “Sweet Heart”, che, da trent’anni, opera, a Trieste e Provincia, http://triesteheart.splinder.com/ a sostegno dei pazienti cardiopatici e di chi cardiopatico non vuole diventare. E’ questo, infatti, l’obiettivo che un gruppo di Medici e di persone sensibili, dotate di capacità organizzative, di tanto altruismo e di voglia di fare, si è proposto alla fine degli anni 70, costituendo l’Associazione Sweet Heart. Tullio Stricca che, durante la conviviale del 21 gennaio 2009, ha raccontato ai Soci del Rotary Club di Muggia, la meravigliosa avventura vissuta in questi anni alla guida dell’Associazione, è stato il punto di riferimento per quelle benemerite persone, alcune delle quali avevano provato le conseguenze della malattia e che dettero vita all’avventura. Nata, nel 1978, come primo circolo coronario d’Italia, Sweet Heart è oggi costituita da oltre cinquecento aderenti, è attiva sul territorio triestino, operando sia nella gestione di corsi di ginnastica, terza fase della pratica riabilitativa, sia sostenendo, con particolare intensità, l'azione di conoscenza e di divulgazione delle metodologie e tecniche della prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Abitualmente nelle conviviali i temi trattati dai diversi illustri relatori prendono in riferimento argomenti considerati di spessore. Parlare di caffè, di primo acchito, potrebbe sembrare materia secondaria e, direi, frivola. Certamente potremmo considerarla tale, si sappia però che il prodotto mercantile, movimenta una tal somma di denaro che spesso si pone al terzo se non al secondo posto in fatto di movimentazione di valuta. In questo modo, il Dr. Gianni Pistrini, esperto assaggiatore di caffè, ha esordito presentando la sua relazione, ai Soci del Rotary Club Muggia, durante la conviviale del 3 dicembre 2008. Il caffè coinvolge quattro dei cinque continenti, in fatto di coltivazione dell’aromatico seme. Unica eccezione l’Europa, comunque coinvolta, in quanto territorio ad alto consumo. Portare una tazzina di caffè fumante alle labbra sembra un gesto usuale e, direi, banale, ma probabilmente pochi si saranno chiesti dove esso abbia origine e il percorso dai paesi coltivatori fino a noi, la sua storia, il suo significato sociale. La scoperta del caffè si perde nella notte dei tempi. Altrettanto le scoperte sulle sue originarie proprietà. Parecchie, invece, sono le leggende, più o meno veritiere, che favoleggiano sulla scoperta: dal pastorello Kaldi ai religiosi del monastero Chehodet in Yemen, dal profeta Maometto alla regina di Saba.
Sembra quasi una favola quella che la Dr.a Gabriella Vaglieri Livia ha raccontato ai Soci del Rotary Club Muggia, durante la conviviale del 26 novembre 2008. Invece questa non è una favola, o meglio è una favola vera. È tutta realtà. L’Ospedale ha un nome: ALYN. È sorto e opera a Gerusalemme. E’ un Centro di Riabilitazione Pediatrica. La struttura è diretta a bambini ed adolescenti provenienti da aree geografiche del Medio Oriente, senza distinzione etnica o religiosa. E’ un centro di riferimento mondiale per la riabilitazione infantile, che si avvale di medodi d’avanguardia e personale altamente specializzato. Nata come fondazione nel 1932, dall’idea dell’ortopedico americano Keller, grazie anche al contributo finanziario di privati, come la famiglia Woldenberg e degli “amici di Alyn “, negli anni, è aumentata di importanza e di fama: attualmente, è il miglior centro di riabilitazione infantile del Medio Oriente, centro di riferimento in Israele. Si avvale di finanziamenti statali e, per la ricerca e la strumentazione moderna, di donazioni private, che provengono da tutto il mondo dagli “amici di Alyn”.
Il rapporto delle donne con la scrittura si è sempre misurato con le consuete domande: Esiste una specificità femminile nella scrittura? Le donne scrivono in modo diverso dagli uomini? Esiste sempre, a prescindere dal tema trattato, un’ottica femminile? Sono queste le domande alle quali Carla Carloni Mocavero, http://www.carlacarlonimocavero.it/ poeta, scrittrice, da sempre attiva nell’associativismo e nel sociale, ha cercato di dare risposta nel corso della conversazione tenuta presso il Rotary Club di Muggia, durante la conviviale del 19 novembre scorso. Una radicata convinzione è stata, da sempre, collegata alla scrittura femminile: specialmente in passato, si è messo in dubbio il suo effettivo interesse artistico, e, spesso, i critici l’hanno considerata uno sfogo, un’effusione personale senza agganci con quei valori universali che si attribuiscono all’arte. C'è ancora chi pensa che la scrittura al femminile sia qualcosa che ha a che fare col cuore e i sentimenti, mentre quella al maschile sia soltanto una questione di intelligenza e ragione.
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