Trieste ed il suo porto
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Il presente ed il futuro della portualità triestina sono stati l’argomento della conversazione alla fine della conviviale del 20 ottobre. Relatori due personalità di grande spicco il Prof. Giacomo Borruso, Docente di Economia dei Trasporti presso il nostro Ateneo e già Rettore dello stesso , attualmente Presidente dell’Istituto per lo studio dei Trasporti nell’integrazione Economica Europea ed il Prof. Maurizio Maresca Vicepresidente di Unicredit logistics. Il prof. Borruso ha introdotto il tema, sottolineando il grave disagio in cui si dibatte la portualità triestina, il cui sviluppo non è mai realmente decollato, stretta fra la concorrenza di Capodistria, Fiume e Venezia, sprovvista di collegamenti ferroviari efficienti nella direttrice verso il nord Europa. Porti come Rotterdam, Amburgo e Anversa movimentano, ogni anno, 10 milioni di containers, ciascuno. Trieste ne movimenta a malapena 215.000. Inoltre, questo risultato è stato raggiunto con una crescita trascurabile in questi ultimi 10 anni. Nel 2000, Trieste movimentava 190.000 teu, mentre Capodistria ne movimentava 90.000. Nel 2010, Trieste ne movimenta 215.000, mentre Capodistria 500.000. Ma tassi di sviluppo così elevati li hanno anche altri porti nel Mediterraneo. Ad esempio, il porto di Costanza, in pochi anni, è passato dalla movimentazione di 100.000 containers alla movimentazione di 1 milione. Anche i porti del nord africa manifestano lo stesso trend.